
Meridiane
di Villette
La Valle Vigezzo conta oggi oltre 140 orologi solari, meglio noti come “meridiane”(1). Solitamente sono dipinti su pareti quindi di tipo verticale “declinante” a seconda dell'orientamento della facciata rispetto al Sud.
A Villette ve ne sono circa una quarantina di cui molte in un cortile di Vallaro. La diffusione di questi antichi misuratori del tempo col sole è avvenuta in valle a partire dai primi anni ’70 del ‘900 per opera dell’ing. Giacomo Brindicci Bonzani, a quei tempi anche sindaco di Villette.
Info utili
Periodo
Le Meridiane si trovano in tutto il borgo di Villette e sono visibili durante tutto l'anno
Numero di meridiane
Oltre 140 in Valle Vigezzo, più di 40 a Villette
Visite guidate
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Meridiane di Villette
C'è meridiana e meridiana...
Sulla facciata sud della chiesa parrocchiale intitolata a S. Bartolomeo apostolo, vi sono due meridiane, una risale ai primi dell'800 e l’altra al 1981. Sono due orologi solari emblematici, perché osservandoli contemporaneamente, si può notare la differenza delle ore cosiddette “del tempo vero solare” e quelle fornite dal nostro orologio da polso (o cellulare) universalmente utilizzato, dette a tempo medio civile del fuso. Quello più antico segnerà le XII al mezzogiorno “vero”, cioè il momento del passaggio del sole sul meridiano di Villette nel punto più alto del cielo. Se si osserva invece l’altra meridiana (opera di Giacomo Brindicci Bonzani) si vedrà un’ora diversa coincidente con quella del nostro comune orologio (Tempo Medio Civile). In questo caso le ore non saranno rappresentate da linee dritte, bensì da curve chiuse a forma di “8” dette tecnicamente “lemniscate”.
Questa differenza di tempo e di forma nella rappresentazione è dovuta a tre fattori:
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l’ora legale o estiva - se in vigore -,
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la costante di longitudine corrispondente alla distanza di Villette da Greenwich visto che ci troviamo nel primo fuso orario verso est dallo storico meridiano zero. In pratica il sole “entra” nel nostro fuso 26 minuti prima di giungere a Villette (in realtà è la terra che ruota verso Est dando l’impressione che il sole si sposti verso Ovest).
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Infine c’è ancora una causa astronomica che tecnicamente è detta “equazione del tempo”. Essa è dovuta al fatto che la terra gira attorno al sole su un'orbita ellittica e non circolare e che nel punto più vicino al sole (perielio) si muove più velocemente per sfuggire all'attrazione gravitazionale dello stesso.
Tutti questi elementi fanno sì che guardando contemporaneamente i due orologi a sole, leggiamo nell’indicazione oraria una differenza tra loro, che d’estate (con l'ora detta estiva o legale) può arrivare anche a 90 minuti. L’orologio antico segnerà mezzogiorno quando per noi sarà già la una e mezza.
Le meridiane villettesi sono per la maggior parte di tipo verticale perché dipinte o incise su pareti, ma ne esiste anche una piccola di tipo orizzontale.
Solitamente le meridiane sono realizzate su pareti rivolte a Sud, ma non mancano esempi di alcune che sono poste su pareti diversamente orientate verso est o ovest. In questi casi le indicazioni orarie sono rispettivamente mattutine o pomeridiane. E' stato proprio il Brindicci Bonzani a diffondere questa tipologia per enfatizzare le forme “panciute” delle lemniscate fornendo così anche un effetto decorativo (2).
Lo gnomone
L’indicazione dell’ora, nella maggioranza dei casi, viene fornita dall’ombra di un ferro detto stilo o “gnomone” che può assumere diverse forme, da quelle semplici ad alcune più complesse. Se lo gnomone sporge in modo ortogonale dalla parete, l'ora sarà data dall'ombra della punta, se invece lo gnomone è inclinato, sarà l'intera ombra dello stesso a fornire l'ora. Ci sono poi diverse meridiane in cui lo gnomone termina con un piattello sagomato a forma di stella con un foro al centro. In quel caso l'ora sarà indicata dal passaggio del piccolo disco di luce contornato dall'ombra del piattello sulle varie linee.
In paese esistono anche due meridiane in ombra dove lo gnomone è uno specchietto che indica l’ora col suo disco diluce riflessa. Una di queste è un originale segnatempo riferito ai treni della ferrovia Vigezzina. Esiste pure una meridiana "Lunare", che si attiva con la luce della luna. In realtà in ogni notte di plenilunio (e solo in quell'occasione) tutte le meridiane a Tempo Vero forniranno - seppur spostate di 12 ore - le stesse indicazioni orarie come se fosse giorno: a mezzanotte l'ombra verticale cadrà sulle XII. A questa meridiana si sono aggiunte col tempo altre utili indicazioni calendariali e planetarie.
Il sistema orario
Le ore numerate sono del tipo “francese” o “oltremontano” cioè iniziano a contarsi dalla mezzanotte; a mezzogiorno saranno passate 12 ore dalla mezzanotte, alle 6 di sera: 18 ore e così via. Prima di questo sistema (imposto da Napoleone nel periodo della dominazione francese), il tempo si misurava generalmente con il sistema orario detto “Italico” cioè sempre di 24 ore, ma con la mezzanotte coincidente col tramonto del sole del giorno precedente, (il mezzogiorno di una “francese” coincide con l'ora 18 italica). Il detto “portare il cappello sulle 23” è dovuto al fatto che il cappello si abbassava sugli occhi quando il sole era basso al tramonto, cioè alle ore 23 italiche. (2)
Nel borgo di Vallaro vi sono due meridiane che hanno queste caratteristiche. L'opposto di questo tipo italico è quello ad ore Babilonesi, nel senso che il conteggio delle ore si ha a partire dall'alba e non dal tramonto. Su queste meridiane il mezzogiorno “francese” sarà dato dalle ore 6 babilonesi. A Villette in località al Piano esiste su una villa una meridiana che oltre alle lemniscate del Tempo Medio Civile, indica anche le ore babilonesi. (4)
I segni dello Zodiaco
Queste meridiane indicano anche il passaggio del sole nei 12 segni dello Zodiaco. Se sono meridiane verticali avremo in alto il Capricorno (vicino allo gnomone) e in basso il Granchio o Cancro, tutti gli altri sono disposti “in discesa” o in “salita” a seconda del semestre considerato. E' da notare che una meridiana funge da calendario in quanto “copre” tutto l'anno in pochi metri (o centimetri) dell'ombra dello gnomone. Nel caso di meridiana Orizzontale vale lo stesso principio, se non che il Cancro è più vicino allo gnomone e il Capricorno più lontano. I segni zodiacali possono essere “in chiaro” con le forme di ciò che indicano, oppure stilizzate secondo i segni convenzionali. A Villette alcune meridiane su abitazioni indicano anche particolari ricorrenze annuali relative ai proprietari.
I Motti
Solitamente gli orologi solari hanno un motto riferito all’esistenza dell’uomo e ispirato alla filosofia del trascorrere del tempo. Molti sono in latino (tutti quelli del Brindicci Bonzani) ma a Villette ve ne sono anche in dialetto. Uno di essirivolto ad Est recita: “a la matin aanch aanch al pusmesdì pu nuta” (al mattino ancora ancora, al pomeriggio più nulla). Sul municipio ai lati di una finestra ci sono due meridiane sormontate dal motto “nulla fluat cuius meminisse non juvet”, un invito a non fare cose inutili.
Note
1. A queste meridiane si devono sommare quelle portatili della collezione di Guido Dresti astronomo e gnomonista di Craveggia. Infatti il Dresti ha perfettamente riprodotto una sessantina di Orologi solari portatili antichi, astrolabi e diversi misuratori del tempo (anche meccanici) sempre legati all'astronomia di cui il pezzo più emblematico e prezioso è l'Astrario di Giovanni Dondi.
Alcune di queste realizzazioni sono state esposte al Poldi Pezzoli di Milano e al Castello Visconteo di Pavia, oltre ad essere oggetto di importanti relazioni in diversi convegni in Italia e di pubblicazioni anche internazionali.
2. Da Giacomo Brindicci Bonzani (GBB), la passione e l’arte delle meridiane (detta “Gnomonica”) è passata all’architetto Giacomo Bonzani (Gim) suo figlioccio e per un periodo anche suo successore quale Sindaco del paese.
3. Il miracolo di Re (paese vicino a Villette col grandioso santuario), conseguenza di un gesto sacrilego contro un'immagine della “Madonna del latte”, avvenne quando “era il 29 aprile 1494 verso il tramonto..”. Erano circa le 23 italiche.
4. E' unica in Vigezzo e seconda in Ossola, in quanto l'altra è quella orizzontale di Beura Cardezza, del monumento ai Partigiani fucilati il 27 giugno 1944 (entrambe opera di Gim Bonzani).